L’amore è una realtà meravigliosa,

è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo!

(Benedetto XVI)



martedì 16 settembre 2014

1.4 L’amore non è solo sentimento

l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: dimentica il cervello e ascolta il cuore[1]. 
L’amore non è soltanto un sentimento., I sentimenti vanno e vengono. Il sentimento può essere una meravigliosa scintilla iniziale, ma non è la totalità dell’amore[2].
Il cuore è, nel linguaggio biblico, il centro di tutta la vita, punto focale dei sentimenti, delle emozioni, della ragione, degli ideali… Indica l’unità sostanziale dell’essere umano. Così l’amore non è solo sentimento, non è solo emozioni.
Affetti, sentimenti ed emozioni sono termini usati spesso come sinonimi, ma che hanno delle differenze. Secondo Michel Lacroix, filosofo francese, tra sentimento ed emozione v’è una differenza più quantitativa che qualitativa, una differenza di durata e di intensità: il sentimento si prolunga nel tempo e ha toni smorzati, mentre l’emozione, più legata agli istinti, richiede un appagamento istantaneo ed eccitante. Lo stesso Lacroix descrive il mondo contemporaneo come dominato dalla ricerca di emozioni, dal “culto delle emozioni”, un culto che “considera il mondo non tanto come un oggetto di conoscenza, ma come mezzo di godimento. Per l’uomo emozionale il mondo ha sapore se ha un’eco affettiva, se lo fa vibrare[3].  Che c’è di male? Nulla. Il problema semmai nasce quando esse diventano l’unico mezzo di conoscenza e interazione con la realtà, soprattutto quando di mezzo ci sono le relazioni con gli altri, che non potranno mai reggere e durare se sono costruite solo ed esclusivamente sulla dimensione emotiva.
Il sentimento rende ancor più affascinante ed attraente la persona amata. Diventa passione quando non è più controllabile dalla ragione, quando si trasforma in spinta irrazionale e travolgente. I lussuriosi, secondo la celebre definizione di Dante, sono coloro “che la ragione sottomettono al talento[4]: coloro che hanno vissuto il fenomeno amoroso abdicando alla ragione, hanno seguito le passioni senza usare la testa. Commenta Franco Nembrini “Dante ha una percezione della vita unitaria. Non è schizofrenico come siamo noi oggi, per cui i pensieri vanno da una parte, i sentimenti dall’altra, l’istinto da un’altra ancora[5].
Ancora sul sentimento: la donna è solitamente più “sentimentale” dell’uomo. Esprime e ricerca il calore umano, la dolcezza, la tenerezza in maniera preponderante rispetto all’uomo. Desidera l’atto sessuale come culmine di un intreccio di gestualità carico di autentico sentimento. L’uomo accentua invece il valore e la carica affettiva intrinseca al rapporto sessuale.
Infine una questione classica: qual è l’età giusta per fare l’amore? Se chiedete ad un gruppo di giovani di provare a dare una risposta, molti diranno che non è un problema di età, ma che dipende dal sentimento, dal fatto di sentire che è la persona giusta. Ma è proprio vero? E che cosa significa che dipende da quello che si sente?
Tonino Lasconi, noto pastoralista, risponde ad una quattordicenne che gli espone i suoi problemi sentimentali:
Riterresti fortunata una tua amica quattordicenne perché è riuscita a guidare la macchina di papà senza patente? Penso proprio di no. Tu, come me e come tutti, la riterresti superficiale e avventata. Io penso che mettere a rischio la vita affettiva e sessuale propria e degli altri sia altrettanto pericoloso e dannoso che rischiare l’incolumità fisica propria e degli altri.
(…) Crescere è una avventura meravigliosa che richiede rispetto dei tempi e dei passaggi. La natura non fa salti: una pianticella delicata per diventare albero robusto ha bisogno di terreno, di aria, di acqua, di sole nella giusta quantità e nei tempi giusti, nonché di essere protetta dal gelo, dal solleone, dal vento. È così anche per gli alberelli della specie umana. Sono sicuro però che anche nel campo della sessualità i nodi del «tutto e subito» verranno al pettine. Vedete cosa sta accadendo in questi giorni con l’alcol e le droghe? Quelli che predicavano che ai ragazzi non bisogna mai dire di no, tanto che male c’è a divertirsi con qualche happy hour, adesso sono costretti a ricorrere ai vigili urbani, ai carabinieri, alla polizia, alle multe ai gestori e ai genitori. Prevenire è meglio che punire, diceva un grande educatore dei giovani, Giovanni Bosco. Chissà se i sapientoni del «tutto e subito» si decideranno a imparare la lezione[6].



[1] Da un dialogo del film Vi presento Joe Black del 1998
[2] Benedetto XVI, DCE, n.17
[3] Lacroix M., Il culto delle emozioni, Vita e Pensiero, 2002. L’autore non demonizza le emozioni (L’emozione è uno sfogo salutare in una società sottomessa agli imperativi della tecnoscienza e dell’organizzazione; è una ricchezza, perché mitiga gli eccessi della razionalizzazione”), piuttosto denuncia e descrive una società dove le emozioni hanno il monopolio delle relazioni.
[4] Dante, La Divina Commedia, Inferno, canto V.
[5] F. Nembrini, Dante, poeta del desiderio. Conversazioni sulla Divina Commedia. Vol. I, Inferno, Itaca, Castel Bolognese, 2011, p.122.
[6] CITAZIONE DA……….

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