L’amore è una realtà meravigliosa,

è l’unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo!

(Benedetto XVI)



lunedì 29 settembre 2014

1.5.2 Piccolo intermezzo d’arte

Amor sacro e Amor profano
Un esempio emblematico di tale contrapposizione è il celebre quadro “Amor sacro e amor profano” del Tiziano (1515 circa).
Conservato alla Galleria Borghese di Roma, è un dipinto che deve la sua fama non solo alla sua bellezza ma anche alla particolarità del soggetto, più volte esaminato dagli studiosi: in esso compaiono due misteriose donne, estremamente somiglianti, l'una riccamente vestita l'altra nuda, sedute sul bordo di un sarcofago, trasformato in una vasca piena d'acqua.
Un errore ricorrente è quello di identificare nella tela l’amore carnale con la donna nuda e l’amore spirituale con la donna vestita. Secondo e più grave errore: vedere le due donne della tela come due antagoniste, quasi che Tiziano e la sua epoca volessero contrapporre un amore carnale ad uno spirituale.
Tutto conduce invece nella direzione opposta. Le donne, con lo stesso volto, sono la Venere spirituale ignuda e la Venere terrena vestita. Ma, soprattutto, l’una a fianco dell’altra, con Amore che miscela le acque: vogliono significare che mai si darà vero amore che non sia anche spirituale.

Ne l’Amor sacro e amor profano di Tiziano – il titolo è tardivo ed è indice del fraintendimento a cui fu sottoposta l’opera già nel 1693 quando è attestato tale titolo per la prima volta – si manifestano allora i due volti dell’amore fra l’uomo e la donna che, per essere tale, deve non solo toccare i sensi passionali, ma anche i sensi spirituali. Anzi esiste un piacere spirituale che solo conferisce significato al piacere dei corpi.

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